Messaggio di Fabio Ciotti, Chief Editor di Umanistica Digitale.
Care colleghe, cari colleghi
mi fa un immenso piacere, in questo momento di grandi difficoltà collettive e individuali, annunciarvi che l’ANVUR ha accolto la domanda di riconoscimento della nostra rivista Umanistica Digitale come rivista scientifica per le aree CUN 10 – Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche e 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.
Permettetemi di esprimere la grande soddisfazione per questo riconoscimento, ottenuto dopo soli 3 anni dalla fondazione. Si tratta di un riconoscimento che va in primo luogo al nostro campo di studi e alla comunità scientifica che lo anima; alla qualità del lavoro degli autori che hanno proposto i loro articoli e dei revisori che li hanno valutati; al rigore e alla professionalità con cui i membri della Redazione hanno condotto in questi anni il lavoro editoriale, mossi solo dalla passione e dal coinvolgimento intellettuale. Come Direttore della rivista voglio esprimere il mio ringraziamento a tutte e tutti voi, artefici di questo successo.
Come sapete la conseguenza pratica di questo riconoscimento è la possibilità di includere i lavori pubblicati su UD nel novero dei prodotti utili a raggiungere il secondo requisito per il conseguimento dell’abilitazione scientifica. Non appena le condizioni formali ce lo permetteranno faremo richiesta perché UD sia inserita anche nel novero ristretto delle riviste di fascia A, e in prospettiva punteremo anche a conseguire ulteriori riconoscimenti internazionali. Ma più di tutto ci rende orgogliosi il successo di Umanistica Digitale tra i lettori, come le ottime statistiche di accesso ci testimoniano.
Questi risultati dipendono in primo luogo dalla comunità degli studi di DH/IU, di cui ambiamo a rappresentare la voce più autorevole. Colgo dunque l’occasione per invitare di nuovo tutte e tutti voi a inviare lavori alla rivista e a fornire il prezioso contributo come revisori.
Un caro saluto e un augurio di rivederci presto, di persona, nei luoghi fisici in cui vive la nostra comunità di studiose e studiosi.
Fabio Ciotti