Candidature Direttivo AIUCD 2024-2026

Candidature Direttivo AIUCD 2024-2026

Le candidature pervenute ad AIUCD per il rinnovo del direttivo sono 13.

Di seguito sono riportati in ordine alfabetico i nomi delle candidate e dei candidati assieme al testo motivazionale.

Sono Nicola Barbuti, socio AIUCD da diversi anni e componente del Direttivo uscente con un primo mandato. Sono anche componente dell’Executive Committee dell’EADH con un secondo mandato, e nell’ambito dell’Association rivesto anche il ruolo di referente dell’AIUCD. Dopo essere stato funzionario di biblioteca responsabile delle raccolte storiche di UNIBA per cinque anni, dal 2005 sono docente e ricercatore nel SSD M-STO/08 presso il Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica (DIRIUM) dell’Università di Bari Aldo Moro (UNIBA), dove rivesto anche il ruolo di coordinatore del Centro Interdipartimentale di Ricerca Digital Heritage (CEDITH) e mi dedico alla ricerca e all’insegnamento delle scienze biblioteconomiche e dell’informazione e delle Digital Humanities (DH). Dal 2010 sono socio fondatore e CEO di una spin-off universitaria che vanta un curriculum di tutto rispetto nella digitizzazione del patrimonio culturale e della cultura, avendo, tra le altre cose, sviluppato brevetti di riconoscimento digitale intelligente e soluzioni phygital e in Mixed Reality per l’interazione avanzata degli utenti con il patrimonio culturale. Il mio impegno nel Direttivo AIUCD per il primo triennio si è svolto nella prospettiva di valorizzare l’Associazione nel suo ruolo di riferimento nazionale per quanti, nel nostro Paese, si dedicano con passione e impegno allo studio e alla ricerca nelle DH. Molte e importanti iniziative sono state intraprese dai Gruppi di Lavoro che si sono costituiti in seno al Direttivo, consentendo all’Associazione di intraprendere relazioni e attività con il sistema scuola e con il Ministero della Cultura. Alcune hanno raggiunto obiettivi e ottenuto risultati importanti, diverse altre sono state iniziate e vanno portate avanti. Tra queste, si è aperto il confronto con le istituzioni per riconoscere le DH come ambito scientifico disciplinare nell’accademia italiana: un percorso complesso e difficile, nel quale l’Associazione ha ottenuto alcuni importanti risultati, ma per la cui definizione è ancora necessario un grande sforzo da parte del Direttivo. L’entusiasmo per il lavoro svolto nel mio primo triennio, gli stimoli che ricevo dalla prospettiva di poter affrontare le sfide ancora aperte e quelle che verranno, la ferma volontà di dare continuità a quanto intrapreso insieme ai colleghi del Direttivo per valorizzare e consolidare le DH sono alcuni tra i principali motivi che guidano la mia scelta di candidarmi per un secondo mandato. Un impegno che vivo come un onore e che continuerò senz’altro ad affrontare con passione, mettendo la mia esperienza e il mio lavoro al servizio dell’AIUCD.

Sono Mario Alessandro Bochicchio, professore associato nel Dipartimento di Informatica all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. La mia trentennale esperienza accademica è volta all’uso dei modelli concettuali per la progettazione collaborativa dei sistemi digitali in chiave umano-centrica e all’analisi della relazione tra esseri umani e sistemi digitali. Ho applicato le mie conoscenze all’innovazione didattica esplorando, tra i primi in Italia, la didattica laboratoriale collaborativa in rete per le discipline STEM, sviluppando con successo laboratori online di astronomia e microscopia elettronica e contribuendo alla diffusione di questi approcci su scala globale. Ho ottenuto risultati significativi anche nell’eGovernment (reti e strumenti digitali per la fiscalità locale), nella creazione di 3 startup tuttora in crescita e nella partecipazione come responsabile o ricercatore ad oltre 20 progetti finanziati da soggetti pubblici (FP6, PON, Digital Europe, PRIN), grandi aziende e PMI per un valore complessivo di oltre 10 M€. Lo studio della relazione tra individui, sistemi sociali e sistemi digitali mi ha condotto ad approfondire i temi della “trasformazione digitale” nella tutela e cura della salute umana. Come membro del Consiglio Direttivo del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica, nel 2016 ho fondato il Laboratorio Nazionale “Digital Health” (che include 48 gruppi di ricerca di università pubbliche italiane) che attualmente dirigo. Nel triennio 2019-2022 ho collaborato alla creazione del Centro di Ricerca Interdipartimentale in Digital Humanities dell’Università del Salento, ne sono divenuto Direttore e, nel 2022 il Centro ha ospitato il convegno annuale AIUCD: “Culture digitali – intersezioni: filosofia, arti, media”. La mia candidatura al Comitato Direttivo dell’AIUCD nasce dal mio impegno nel promuovere un’integrazione tra le scienze dell’informazione e le discipline umanistiche nell’intento di accrescere l’impatto sociale positivo che la trasformazione digitale può generare. In questo senso intendo contribuire allo sviluppo delle capacità di riflessione multiprospettica sul digitale e sugli strumenti, i metodi e i linguaggi da adottare nel dialogo tra i ricercatori. Come membro del Consiglio Direttivo intendo impegnarmi per rafforzare la posizione dell’AIUCD in Italia e in Europa anche attraverso la mia esperienza nella gestione di progetti di ricerca e nello sviluppo di collaborazioni nazionali e internazionali con gruppi multidisciplinari. Nel chiedere il sostegno di quanti vorranno condividere le mie motivazioni mi impegno ad ascoltare con attenzione i diversi punti di vista e a promuovere l’innovazione e l’eccellenza nel campo della Cultura. La mia passione e la mia esperienza didattica e di ricerca sono al servizio dell’Associazione e dei suoi membri.

Mi chiamo Andrea Bolioli, sono nato nel 1967. Da aprile 2023 faccio il consulente di Ricerca e Sviluppo per aziende, organizzazioni culturali, enti pubblici. Nel 1999 sono stato fondatore di “CELI – Language Technology” di Torino, amministratore, responsabile della comunicazione, responsabile dei progetti di ricerca e sviluppo. Sono laureato in Filosofia del Linguaggio, ho lavorato come linguista computazionale e digital humanist in progetti per aziende italiane e internazionali e in progetti di ricerca e innovazione dal 1990. Il primo fu il progetto europeo di traduzione automatica “EUROTRA”. Attualmente sto lavorando al progetto “Chat-EUR-Lex” con la startup legal tech pisana Aptus.AI. Ho lavorato per l’Università di Torino (2000-2010) nei Dipartimenti di Scienze dell’Educazione e D.A.M.S. Ho svolto attività di formazione per giovani e adulti; mi sono occupato di didattica col digitale per le materie umanistiche nelle scuole secondarie di primo e secondo grado; ho lavorato all’analisi e sviluppo di archivi e biblioteche digitali. Sono stato membro del Comitato direttivo dell’AIUCD 2021-2023, collaborando in particolare col gruppo scuola e col gruppo comunicazione. Coordino la redazione del Blog dell’associazione. Quest’anno (2023) abbiamo pubblicato 12 articoli su varie temi di Informatica Umanistica (Digital Humanities). Partecipo alla vita dell’Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale da parecchi anni come socio singolo o come socio istituzionale (CELI) e ne condivido gli scopi e gli obiettivi. Ho deciso di candidarmi per il comitato direttivo 2024-2026 per contribuire alla realizzazione di questi obiettivi condividendo le mie esperienze e competenze, e portando il punto di vista di una persona che lavora in azienda e collabora con università e centri di ricerca da quasi 35 anni nel settore del digitale. In particolare, vorrei portare avanti le iniziative di divulgazione scientifica e comunicazione del Blog dell’AIUCD e le attività di formazione per formatori, tra i quali gli insegnanti di scuola, anche alla luce del successo recente del corso di Introduzione all’Informatica Umanistica realizzato in collaborazione con AICA per il secondo anno. Credo che la nostra associazione possa crescere ulteriormente e diventare un riferimento per tutti quelli che vogliono o devono fare formazione e/o ricerca di digital humanities, e per i professionisti di questo ampio settore. Per scrivere questa lettera di candidatura al cominitato direttivo dell’AIUCD non ho utilizzato Chat GPT né altri sistemi di IA generativa. Se avessi usato un sistema di IA generativa, probabilmente la lettera sarebbe stata scritta meglio?

Care Socie, Cari Soci, mi rivolgo a voi per rinnovare la mia disponibilità a entrare nel Consiglio direttivo di AIUCD per il triennio 2024-26. Credo che la mia figura sia nota alla maggior parte di voi, avendo avuto l’onore di far parte del Consiglio Direttivo per il triennio 2018-2020 e di presiedere AIUCD dal 2021 a oggi. Filologa germanica e linguista storica di estrazione, i miei interessi scientifici sono prevalentemente rivolti al digitale: insegno corsi di filologia digitale, sono coordinatrice o co-coordinatrice di progetti di edizioni digitali finanziati tramite fondi nazionali (PRIN) ed europei (recentemente, PON e PNRR), collaboro con ALIM, mi occupo di computer-assisted stemmatology e di valorizzazione del patrimonio culturale. Sono inoltre chair del Scientific Advisory Board (SAB) di CLARIN-ERIC; a Ca’ Foscari presiedo il Sistema Bibliotecario di Ateneo. Un mio curriculum sintetico è disponibile a questo link: https://www.unive.it/data/persone/5592048/curriculum. L’esperienza maturata nell’Associazione mi ha indotta a ripresentare la candidatura per l’elezione del prossimo Consiglio direttivo AIUCD. Penso infatti che, nonostante il notevole lavoro svolto negli ultimi tre anni – per il quale ringrazio tutti i membri del Consiglio direttivo uscente –, rimangano alcune questioni cruciali da affrontare insieme, nonché sfide importanti che il presente ci impone: 1) a livello istituzionale, persiste il nodo della collocazione (e possibilmente istituzionalizzazione) delle DH all’interno dell’organigramma dei Settori Scientifico- Disciplinari italiani, anche alla luce della recente costituzione dei Gruppi Scientifico- Disciplinari; 2) a livello di ricerca, è necessario promuovere politiche comuni, sperabilmente concrete, efficaci e lungimiranti, non solo per la preservazione a lungo termine dei nostri prodotti, ma anche per il loro riconoscimento pieno da parte dei vari organi di valutazione; 3) a livello di didattica e – più in generale – di formazione, è cruciale che AIUCD risulti coinvolta attivamente nelle iniziative di promozione della cultura digitale, potenzialmente ricche di profonde ricadute sociali (si pensi, per citare un solo esempio, alle prospettive aperte dall’IA). In questo senso va valorizzata ulteriormente la convenzione recentemente firmata da AIUCD con AICA; 4) a livello strategico, va sostenuto il più possibile il percorso delle giovani studiose e dei giovani studiosi, in grado di donare nuova linfa alla comunità. I premi Gigliozzi e Buzzetti sono già orientati in tale direzione, ma molto altro resta da fare. A questi punti se ne potrebbero aggiungere ulteriori, di cui potrò farmi promotrice se verrò rieletta. Ringraziando molto i colleghi che hanno sostenuto la mia candidatura, vi invio i miei più cordiali e affettuosi saluti.

Mi sono formata all’Università di Pavia e sono attualmente ricercatrice junior in Critica letteraria e letterature comparate all’Università di Siena, dove insegno Informatica umanistica e collaboro come docente di Biblioteche digitali al Master in Informatica del testo ed edizione elettronica. Nel 2020 ho ricevuto il premio Giuseppe Gigliozzi, che mi ha spinto a una maggiore definizione del mio percorso scientifico. Nei miei anni di formazione e di ricerca AIUCD ha rappresentato una casa in cui ritrovare la mia comunità di appartenenza, una comunità ampia che pur nella diversità di provenienze e punti di vista opera in un unico ambito, non ancora riconosciuto nel sistema universitario italiano; ciò procura inevitabili storpiature nella carriera di ricercatrici e ricercatori, spesso costretti a dover operare su troppi versanti e con poca efficacia. Desidero mettermi a disposizione dell’Associazione allo scopo di collaborare all’ulteriore crescita di questa comunità, perché possa proseguire gli sforzi nella definizione di una identità forte, coesa, autorevole, e ottenere, soprattutto a favore dei più giovani e dei precari, delle adeguate risposte al riconoscimento della propria dignità scientifica e del proprio lavoro, non sufficientemente compreso, non adeguatamente valutato, eppure usato strumentalmente: nell’attuale scenario, dominato da una sempre più pressante ricerca di specialisti nel settore digitale, e nel contempo da una oggettiva povertà di competenze e di capacità di formulare serie riflessioni metodologiche, AIUCD ha dato, sta dando e dovrà dare il proprio solido contributo, offrendo degli strumenti rigorosi di interpretazione e attraversamento delle complessità del mondo digitale e delle sue contraddizioni; si tratta di una missione non solo strettamente accademica, ma che si lega prima di tutto a necessità culturali della nostra società, dunque a ragioni etiche e politiche (lo ha dimostrato la recente pandemia, che anche sul versante digitale ci ha colto gravemente impreparati su più fronti). Desidero in particolare essere utile alla prosecuzione di dialoghi e alleanze tra specialisti e centri specializzati, al rafforzamento di gruppi di lavoro che contribuiscano a indagare collettivamente ed efficacemente i tanti fronti che ci vedono coinvolti, cercando di comprendere meglio il carattere delle nostre attività didattiche, progettuali e di disseminazione. Desidero insomma contribuire al rafforzamento di questa comunità, con l’auspicio che prosegua i suoi sforzi per fare la differenza nel mondo istituzionale e nella società, offrendo un solido punto di riferimento e di sostegno alle necessità dei più giovani.

Mi chiamo Christian D’Agata e ho conseguito quest’anno il dottorato di ricerca in Scienze dell’Interpretazione presso l’Università di Catania con una tesi di filologia digitale e critica letteraria computazionale su Il nome della rosa. Nel corso della mia formazione ho sempre cercato una sintesi tra saperi informatici (ho studiato sviluppo web, programmazione a oggetti, database) e umanistici (letteratura italiana contemporanea, filologia d’autore, ermeneutica) che mi ha portato a frequentare il Master in Digital Humanities della Ca’ Foscari e a fare un’esperienza di tirocinio al CNR – Istituto di Linguistica Computazionale sullo sviluppo di Domain Specific Language presso il CoPhiLab. Sono stato visiting student al Cologne Centre for eHumanities e attualmente insegno materie letterarie alla scuola secondaria con una particolare attenzione rivolta alla didattica digitale e partecipativa. Ho sviluppato il portale sulle varianti d’autore de Il nome della rosa: «Le varianti della rosa» (www.variantidellarosa.it) e collaboro con il Centro di Informatica Umanistica (CINUM) di Catania per Pirandello nazionale, l’edizione digitale dell’Edizione nazionale dell’Opera Omnia di Luigi Pirandello, per cui ho curato lo sviluppo dell’Hyperedizione de Il fu Mattia Pascal. Ho tenuto per un biennio un seminario di codifica e testualità digitale presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania e ho curato il tirocinio di codifica del CINUM. Sono stato inoltre attivo in alcuni progetti di filologia digitale e lessicografia computazionale: l’«Archivio Lessicografico della Poesia Italiana dell’Otto/Novecento» e il portale «Letteratura Italiana del Novecento Edizione Archivio», per cui ho progettato le edizioni scientifiche digitali e i modelli di codifica. Sono iscritto ad AIUCD dal 2019, membro della redazione del blog di AIUCD, sono stato insignito del Premio Gigliozzi nel 2021 e sono nel Comitato di Programma di AIUCD2024. Se fossi eletto mi impegnerei nelle seguenti attività: 1 Dare voce e rappresentare i bisogni e le esigenze dei giovani studiosi all’interno di una comunità aperta e variegata come quella della Nostra Associazione; 2 Lavorare a una maggiore integrazione con le scuole secondarie, in continuità col precedente direttivo, proponendo seminari per studenti, corsi di formazione per docenti, verso una didattica digitale e una scuola che valorizzi le discipline STEM anche nell’insegnamento dei contenuti ‘tradizionali’; 3 Sostenere una filologia digitale e computazionale aperta e collaborativa che si faccia carico di una riflessione sull’alterità e sull’integrazione tra culture diverse; 4 Collaborare a dare sempre maggiore vitalità al blog di AIUCD con un lavoro redazionale sempre più consapevole.

Con la presente, esprimo il mio interesse a candidarmi come membro del vostro illustre Direttivo. La motivazione che mi spinge verso questa decisione è radicata in una passione autentica e una visione pragmatica per il mondo delle Digital Humanities. Il mio percorso accademico e la mia esperienza professionale si intrecciano in un mix unico, il quale credo possa apportare un contributo tangibile all’evoluzione dell’AIUCD. Nel corso degli anni, ho affrontato sfide complesse e ho partecipato a progetti che hanno chiaramente dimostrato il potenziale innovativo del digitale nel campo delle discipline umanistiche. A testimonianza di questo impegno, la mia tesi di dottorato costituisce un esempio concreto, integrando le buone pratiche accademiche con approcci provenienti dalle Industrie Culturali e Creative. In essa, ho condotto uno studio approfondito sui metodi e processi cruciali per la creazione di un patrimonio culturale sempre più digitale. Il mio attuale ruolo di assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ricerca ed Innovazione Umanistica (DIRIUM) dell’Università di Bari Aldo Moro e la mia posizione di CEO di CRHACK LAB Bari – Officine di Cultura Digitale s.r.l., una startup innovativa specializzata nello sviluppo di soluzioni digitali ad alto impatto esperienziale, confermano la mia connessione profonda con il doppio binario accademico e delle Industrie Culturali e Creative. Nel corso degli anni, ho avuto la fortuna di collaborare con istituzioni di rilievo nazionale ed internazionale nel campo delle Digital Humanities, come ad esempio: il Cologne Center of Digital Humanities di Colonia (CCeH), l’azienda di New Media ETT S.p.a. e il Gruppo Tecnologie Digitali dell’ICOM. Inoltre, ho acquisito preziose esperienze lavorative attraverso la partecipazione a diversi progetti ERASMUS+, connessi a vari ambiti delle DH. La mia proposta per il direttivo si fonda sulla volontà di apportare una prospettiva pratica e mirata, impegnandomi nella definizione di proposte che rispondano in modo attuale alle dinamiche del settore delle Digital Humanities. Intendo concentrare i miei sforzi su iniziative volte a promuovere l’adozione di nuove best practices e a favorire la collaborazione interdisciplinare, stimolando l’innovazione. La mia candidatura riflette l’effettivo impegno a collaborare strettamente con gli altri membri del direttivo per consolidare l’AIUCD come punto di riferimento concreto e dinamico per la Comunità. Ringrazio il Comitato Elettorale per l’opportunità di presentare la mia candidatura e guardo con fiducia all’opportunità di contribuire in modo significativo all’AIUCD.

Ho conseguito il dottorato di ricerca in linguistica dei corpora presso l’Università degli studi di Pavia; sono stata ricercatrice post-dottorale presso l’Istituto di Linguistica Computazionale di Pisa CNR-ILC, lavorando a diversi progetti europei con focus sulle risorse e tecnologie del linguaggio. Successivamente, dopo un periodo al Labex Obvil di Parigi, sono stata professore associato in linguistica informatica presso l’Université Paul-Valéry & CNRS di Montpellier. Oggi sono Ricercatrice presso CNR-ILC e membro del board of directors dell’infrastruttura europea CLARIN ERIC. I miei interessi di ricerca toccano vari ambiti, dal trattamento del linguaggio naturale, alle digital humanities, ai formati di rappresentazione della conoscenza. Inoltre, ho pubblicato numerosi lavori su tematiche relative alla documentazione, conservazione e standardizzazione delle risorse linguistiche e testuali. Per maggiori informazioni si veda: https://sites.google.com/site/francescafrontini/Home Motivazioni per la candidatura Le motivazioni della mia candidatura al comitato direttivo dell’Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale (AIUCD) sono radicate nel mio coinvolgimento nella comunità delle digital humanities italiana e internazionale, di cui sono parte attiva, partecipando regolarmente a conferenze del settore e contribuendo anche con la revisione di articoli per la rivista “Umanistica digitale”. Le mie ricerche spaziano su temi di rilevanza per l’AIUCD. Ho lavorato a progetti che applicano le tecnologie del linguaggio alle scienze del testo, con particolare enfasi sull’annotazione di edizioni critiche digitali, ma toccando anche temi come la digitalizzazione di dizionari storici, la stilistica del testo e la rappresentazione della conoscenza applicata alle scienze umane e del patrimonio. Nutro un forte interesse per la preservazione e pubblicazione dei dati della ricerca, che mi ha portato a lavorare con infrastrutture che assicurino la loro sostenibilità nel tempo. Le mie collaborazioni nel settore delle digital humanities si estendono su diversi paesi europei. Ho fatto parte del direttivo di uno Special Interest Group ADHO (SIG-DLS), e attualmente sono uno dei quattro membri del board of directors di CLARIN ERIC, l’infrastruttura europea delle risorse linguistiche. Inoltre, come responsabile del Work Package 8 del progetto H2IOSC, l’infrastruttura italiana per le humanities e il patrimonio, curo in particolare l’aspetto della formazione alle tecnologie digitali. Se eletta, metterò a disposizione dell’Associazione le mie competenze ed esperienze, garantendo al contempo un forte legame con CNR-ILC, istituto da sempre attivo nelle attività dell’associazione, e sosterrò iniziative di collaborazione con altre organizzazioni “sorelle”, quali ad esempio Humanistica. Promuoverò gli scambi con le iniziative infrastrutturali a livello nazionale e internazionale.

Care socie e cari soci di AIUCD, sono Cristina Marras, dirigente di ricerca presso l’Istituto per il Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle Idee (ILIESI), del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Sono una specialista di G. Wilhelm Leibniz e, da oltre due decenni, mi occupo del complesso rapporto tra filosofia e digitale, e di infrastrutture digitali di ricerca per le scienze umane, con una attenzione particolare ai temi della modellizzazione e della trasformazione digitale delle pratiche di ricerca. Accompagno i miei studi con attività di scienza aperta volte a migliorare il dialogo interdisciplinare attraverso l’esplorazione di diversi linguaggi e tecnologie che favoriscono la collaborazione e la condivisione di metodi, pratiche e risultati della ricerca. Dal 2013 seguo direttamente le attività dell’AIUCD: dal 2014 al 2017 sono stata membro del Direttivo per un mandato, e dal 2014 al maggio 2023 ho fatto parte della redazione di “Umanistica Digitale”; sono stata Chair della conferenza AIUCD2020 e componente del comitato scientifico di programma di AIUCD2021 e AIUCD2024. Candidandomi al direttivo dell’AIUCD intendo, innanzitutto, impegnarmi formalmente nelle attività e nella politica dell’Associazione. Ritengo inoltre importante rappresentare un settore di studi, storicofilosofico e storia delle idee, e una metodologia multi-interdisciplinare per rafforzare la dialettica e la pluralità inclusiva che caratterizza il Direttivo. Il CNR, dal quale provengo, si contraddistingue per la ricerca teorico-tecnologica di base e di frontiera, trasversale a tutte le discipline, penso che ciò possa fornire un utile contributo a favore di attività aperte e congiunte anche per la formazione e l’alfabetizzazione digitale e per ampliare la visibilità e la presenza di AIUCD sia istituzionale, sia in diverse occasioni scientifiche di confronto e divulgazione nazionali e internazionali. In questa fase della ricerca particolarmente importante per gli ingenti fondi PNRR destinati al digitale, e allo stesso tempo critica, per una apparente mancanza di professionalità digitali, metto a servizio dell’AIUCD il mio impegno nell’ambito delle infrastrutture digitali (faccio parte p.e del Centro di Competenza Italian Computing and Data Infrastructure del GARR, rappresento il CNR nel nodo italiano dell’infrastruttura OPERAS, e partecipo al progetto PNRR-H2IOSC), affinché l’AIUCD continui ad avere un ruolo di interlocutore autorevole. Spero pertanto che il mio approccio theoria cum praxis possa utilmente favorire la rappresentanza e la voce di tutti i soci e le socie nel Direttivo e la valorizzazione della dimensione sia specifica sia multidisciplinare degli studi digitali in Italia, anche nei suoi legami con le associazioni internazionali. https://www.iliesi.cnr.it/marras – https://publications.cnr.it/authors/cristina.marras

Sono un latinista digitale con interessi nella filologia e nella didattica digitali, membro uscente del Direttivo AIUCD e attualmente RTDA alla Sapienza di Roma dopo tre lustri di insegnamento a scuola e posizioni accademiche precarie. Attribuisco la lunga e incerta anticamera, mia e di molti colleghi e amici preparatissimi, alla rigidità del sistema italiano dei Settori scientifico-disciplinari (SSD) e all’assenza di un SSD DH. A causa di ciò, un umanista informatico in Italia può anche fare DH, se vuole, ma alla fine sarà giudicato quasi solo sugli aspetti tradizionali del suo lavoro, quelli “valutabili” appunto all’interno di un SSD. Credo che la principale missione dell’AIUCD consista nel riconoscimento accademico della disciplina. Questo ha motivato la mia prima candidatura tre anni fa. Ma ne sono ancora più convinto oggi, perché se da un lato ho toccato con mano il muro di gomma che ci viene opposto, dall’altro mi sono fatto l’idea che questo muro non possa durare in eterno. Le DH servono alla società, alle aziende, alla scuola, alla ricerca, all’insegnamento (penso alle lauree M-43). Tant’è che qualcosa si muove: la questione DH è discussa, là dove si puote ciò che si vuole. Noi dobbiamo esserci, come Associazione: dobbiamo insistere, con la forza e la motivazione di chi non è già “dentro”. A mio parere bisogna arrivare a uno di questi due obiettivi: (1) l’istituzione di un SSD DH, o (2) l’introduzione di forme di valutazione interdisciplinare stabili e strutturali per gli informatici umanisti, che superino ad ogni effetto pratico gli ostacoli attuali. Oltre al tema del riconoscimento delle DH, nel triennio come membro del Direttivo ho lavorato per aprire l’Associazione al mondo della scuola. Ho fatto parte del relativo gruppo di lavoro, all’interno del quale ho contribuito alla stipula di un protocollo d’intesa tra AIUCD e AICA (l’associazione che si occupa dell’ex ‘patente europea del computer’); all’organizzazione e allo svolgimento di due corsi di aggiornamento docenti AIUCD-AICA e di due AIUCD-AICC (Associazione Italiana di Cultura Classica). Ho lanciato un sondaggio relativo agli insegnamenti universitari DH (confluito in www.aiucd.it/didattica) e lavorato al sito aiucd.it (soprattutto news e pagina ‘Didattica’). Ho aperto e gestisco l’account Mastodon AIUCD (@aiucd@fedihum.org). I miei obiettivi personali, se rieletto, saranno: continuare la lotta per il riconoscimento istituzionale delle DH e il lavoro sull’apertura alla scuola; aprire strutturalmente gli attuali gruppi di lavoro del Direttivo a tutti i Membri dell’Associazione che vogliano collaborarvi.

Sono Simone Rebora, socio di AIUCD dal 2018 e membro della redazione di “Umanistica Digitale”, dove mi occupo della sezione “Reviews and reports”. Dal 2023, sono Professore Associato in Letterature Comparate presso l’Università di Verona e membro del consiglio direttivo della Digital Arena for Inclusive Humanities (DAIH), un centro dedicato alla ricerca nelle Digital Humanities con attenzione alle tematiche dell’inclusione. Nell’ambito di ADHO, sono Special Interest Group (SIG) Liaison presso il Constituent Organization Board e chair del SIG “Digital Literary Stylistics”. Il mio percorso di formazione riunisce da subito la “doppia anima” di AIUCD. Dopo una laurea in Ingegneria Elettronica presso il Politecnico di Torino, ho proseguito i miei studi in ambito letterario, ottenendo nel 2016 un dottorato in Letterature Straniere e Scienze della Letteratura presso l’Università di Verona. Come PostDoc, ho lavorato presso diverse università e centri di ricerca internazionali, come le Università di Göttingen e Bielefeld, il Gutenberg-Institut für Weltliteratur und schriftorientierte Medien dell’Università di Mainz e il DHLab dell’Università di Basel. Tra il 2020 e il 2022 sono stato segretario della rete di formazione innovativa ELIT (Empirical Study of Literature Training Network, finanziato dall’Unione Europea nel quadro di Horizon2020). Dal 2021, sono workshop leader nella European Summer University (ESU) “Culture and Technology”. Nell’ambito dell’informatica umanistica, i miei interessi di ricerca si focalizzano sui metodi computazionali per lo studio del testo, con particolare attenzione alle questioni di teoria letteraria e allo studio della ricezione su larga scala (Digital Social Reading). Ho pubblicato articoli su riviste come “Digital Scholarship in the Humanities” e “Digital Humanities Quarterly” e dal 2017 presento regolarmente i miei paper nei convegni annuali di AIUCD. Nel 2018, ho pubblicato la monografia History/Histoire e Digital Humanities. La nascita della storiografia letteraria italiana fuori d’Italia (Firenze University Press). Se eletto come membro del consiglio direttivo di AIUCD, contribuirò alle attività dell’Associazione proseguendo e alimentando le linee di azione già definite e proponendo al contempo un’integrazione/rafforzamento dei seguenti ambiti: 1 rafforzamento della componente “computazionale” nelle attività di ricerca condotte, sempre in stretto dialogo con le problematiche della digitalizzazione delle risorse; 2 collaborazione interdisciplinare con comunità di ricerca affini e relative associazioni, in particolare quelle degli studi letterari comparati (Compalit) e degli studi empirici (IGEL); 3 integrazione delle tematiche dell’inclusione, per stimolare un utilizzo degli strumenti digitali volto a superare le disparità, disuguaglianze e discriminazioni della società moderna.

Sono ricercatore a tempo determinato dal 2022 nel settore L-Fil-Let/14 con un progetto finanziato dal PNRR per contratti di ricerca su tematiche dell’innovazione; mi occupo di Digital Humanities dal 2004, anno dal quale ho iniziato a insegnare (a contratto) marcatura dei testi e analisi linguistica computazionale (presso Roma ‘Tor Vergata’). La mia formazione è avvenuta durante il corso di laurea con le lezioni ed i laboratori di Giuseppe Gigliozzi. Attualmente svolgo attività di didattica frontale per l’insegnamento triennale di Teoria della Letteratura e dirigo un laboratorio di digitalizzazione presso la biblioteca di area letteraria dell’Ateneo romano di Tor Vergata, nel contesto del quale offro agli studenti un corso che attraversa tutta la filiera della pubblicazione digitale di un testo: dalla scansione con scanner planetari, alla marcatura XML, alla progettazione di un framework testuale. Per il prossimo anno attiverò anche un corso di scansione e stampa 3D rivolto ad archeologi e restauratori. Al mio attivo ho numerose pubblicazioni che riguardano sia aspetti teorici che lavori di ricerca nel campo delle DH. Recentemente sto approfondendo gli studi sull’Intelligenza artificiale e sui Large Language Model, mediante applicativi (BerTopic) a corpora della letteratura italiana del 8-900 per le finalità previste dal mio contratto di RTD-A. Ho seguito sempre con costanza e passione i lavori di AIUCD sin dalla sua fondazione e partecipato al dibattito in sede convegnuale, con poster o paper. Mi candido come membro del comitato direttivo perché sarei lieto di contribuire più da vicino con le mie riflessioni ai compiti associativi e di conoscere più da vicino i colleghi che già se ne occupano per farne diventare un’occasione di crescita, sia a livello personale che a livello comunitario. Vorrei inoltre portare la mia visione (soprattutto per quanto concerne la didattica) delle DH all’interno del direttivo e partecipare più attivamente alle occasioni di incontro ufficiali nonché alla promozione di iniziative collaterali (seminari, presentazioni, progetti, ecc). Alcune mie pubblicazioni: 1) Letteratura transmediale. Teoria e pratica della cultura digitale, Bordeaux edizioni, Roma 2018 ISBN 978-88-9964-166-5; 2) Lezioni di Informatica Umanistica, con Fabio Ciotti, UniversItalia, Roma 2021 ISBN 978-88-3293-470-0; 3) L’Informatica Umanistica per lo studio dell’antichità classica in Digitalizzazione e Lessicografia greca antica, Atti dei Seminari di Digitalizzazione e fruizione interattiva di testi rari (Università di Roma “Tor Vergata”, 9-10 maggio 2019), Casadio Valerio (a cura di), Evoé edizioni, Teramo 2021

Con la presente, vorrei proporre la mia candidatura per il Consiglio Direttivo dell’Associazione. Già assegnista di ricerca (presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania), con progetto “Big Data e Archivi”, nell’ambito del quale ho lavorato alla digitalizzazione della sezione “Corrispondenza” dell’Archivio Biscari (Archivio di Stato di Catania) —al fine di testare e sviluppare un percorso metodologico in ambito storico—, mi occupo di Digital History (DHy) e applicazione di strumenti informatici nel workflow della ricerca storica, con particolare riferimento alle intelligenze artificiali TRANSKRIBUS (READ Coop – Austria) e ChatGPT, le quali rappresentano, oggi, validi strumenti a disposizione dello storico (e dell’archivista), da un lato per la digitalizzazione e la creazione di edizioni digitali della documentazione d’archivio, e da un altro lato, per l’analisi testuale degli stessi. Questo percorso, mi ha consentito di sviluppare alte e specifiche competenze nell’uso dell’IA TRANSKRIBUS, la quale, mi ha consentito di sviluppare e curare l’edizione digitale dell’epistolografia dei Principi di Biscari, al fine di realizzare un sito web, che mette a disposizione della comunità degli storici una importantissima fonte per la Storia della Sicilia moderna. Oggi, sono “Trainer” Transkribus e “Ambassador per l’Italia” della Time Machine Organization (Austria), per la quale curo un progetto di digitalizzazione del Cessato Catasto Borbonico del 1845, relativo alla sezione della Città di Riposto (CT). Sono autore di diversi saggi scientifici, pubblicati su importanti riviste scientifiche, tra cui “Umanistica Digitale” e un Handbook (Digital History. Metodologie informatiche per la ricerca storica), con i quali guardo ad un dibattito volto alla formulazione del paradigma “digitale” della metodologia della ricerca storica, che possa portare una nuova prospettiva nello Statuto della disciplina. Ciò che mi spinge a candidarmi e far parte del Consiglio Direttivo, è il mio credere fermamente nelle idee e nello scopo dell’Associazione AIUCD, che guardo come dimensione d’interazione e tenace portavoce della cultura digitale in Italia. Per questi motivi, per le mie esperienze di ricerca, e per le prospettive che devono ancora giungere a quella forte presa di coscienza, nei confronti della Digital History, vorrei essere parte, ancora più attiva, dell’Associazione e dei suoi organi, al fine di contribuire e arricchire il dibattito sulle Digital Humanities, cercando, inoltre, di portare nuove prospettive all’interno del panorama accademico nazionale, attraverso la costruzione di progetti mirati alla formazione dello storico di domani. Confido nel sostegno da parte di tutti voi.